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Doratura, dall' "Abecedario pittorico" di Maria Bazzi


Era tempo che non pubblicavo altre pagine del mio prezioso manuale.
Qui di seguito tutto quello che dovete sapere per cimentarvi con la doratura.




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La Resistenza del 25 aprile


In occasione del 66° Anniversario della Liberazione dalla dittatura fascista dell'anno scorso, avevo pubblicato un breve post che potesse spiegare a chi non conosce, cosa si festeggia in questo giorno.

Quest'anno approfondisco l'argomento, mostrando i protagonisti di questa vicenda, i veri fautori della Liberazione italiana: i partigiani e il loro movimento della Resistenza.

La Resistenza italiana, comunemente chiamata Resistenza (ma detta anche Resistenza partigiana o Secondo Risorgimento fu l'insieme dei movimenti politici e militari che in Italia dopo l'8 settembre 1943 si opposero alnazifascismo nell'ambito della guerra di liberazione italiana. Alcuni storici hanno evidenziato più aspetti contemporaneamente presenti all'interno del fenomeno della Resistenza: "guerra patriottica" e lotta di liberazione da un invasore straniero; insurrezione popolare spontanea; "guerra civile" tra antifascisti e fascisti, collaborazionisti con i tedeschi; "guerra di classe" con aspettative rivoluzionarie soprattutto da parte di alcuni gruppi partigiani socialisti e comunisti.

Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all'occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall'impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti,azionisti, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.

La Resistenza costituisce il fenomeno storico nel quale vanno individuate le origini stesse della Repubblica Italiana: l'Assemblea Costituente fu in massima parte composta da esponenti dei partiti che avevano dato vita al CLN, i quali scrissero la Costituzione fondandola sulla sintesi tra le rispettive tradizioni politiche ed ispirandola ai princìpi della democrazia e dell'antifascismo.

Il periodo storico in cui il movimento fu attivo, comunemente indicato come "Resistenza", inizia dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 (il CLN fu fondato a Roma il 9 settembre) e termina nei primi giorni del maggio 1945, durando quindi venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo con il 25 aprile 1945 fa riferimento alla data dell'appello diramato dal CLNAI per l'insurrezione armata della città di Milano, sede del comando partigiano dell'Alta Italia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Resistenza_italiana

Quest'anno, più che in altri momenti, vorrei lanciare un messaggio dal mio blog: lo stato d'animo che da tempo mi "perseguita" mi fa capire che preziosi sono i passaggi di ribellione nella società e che, senza peccare nè di presunzione nè di maleducazione, bisogna far valere i propri diritti e non farsi mettere i piedi in faccia.
E anche se Friedrich Nietzsche è stato, con la sua filosofia, animatore di dottrine sbagliate ma anche frequentemente frainteso, in "Così parlò Zarathustra" dimostra una grande verità:

La ribellione è la nobiltà dello schiavo.



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Non dimentichiamo il 24 aprile 1915...


L'espressione "genocidio armeno", talvolta Olocausto degli Armeni o Massacro degli Armeni (in lingua armena Հայոց Ցեղասպանութիւն Hayoc’ C’eġaspanowt’yown o Մեծ Եղեռն Medz Yeghern "Grande Crimine", inturco Ermeni Soykırımı "Genocidio armeno", a cui talvolta viene anteposta la parola "sözde", "cosiddetto") si riferisce a due eventi distinti ma legati fra loro: il primo è relativo alla campagna contro gli armeni condotta dal sultano ottomano Abdul-Hamid II negli anni 1894-1896; il secondo è collegato alla deportazione ed eliminazione di armeni negli anni 1915-1916. Il termine genocidio è associato soprattutto al secondo episodio, che viene commemorato dagli Armeni il 24 aprile. Il 24 aprile 2010 è stato commemorato il 95º Anniversario del Genocidio Armeno.

Nel 1890 nell'Impero ottomano si contavano circa 2 milioni di armeni, in maggioranza cristiani-ortodossi monofisiti (non avevano partecipato al Concilio di Calcedonia e non avevano aderito alla professione di fede che riconosce anche la piena umanità di Gesù insieme alla sua piena divinità, e dunque considerano Gesù come entità unicamente divina). Gli armeni erano sostenuti dalla Russia nella loro lotta per l'indipendenza, poiché la Russia aspirava ad indebolire l'Impero ottomano per annetterne dei territori ed eventualmente appropriarsi diCostantinopoli. Per reprimere il movimento autonomista armeno, il Governo ottomano incoraggiò fra i curdi, con i quali condivideva il territorio nell'Armenia storica, sentimenti di odio anti-armeno.

L'oppressione che dovettero subire dai curdi e l'aumento delle tasse imposto dal governo turco esasperò gli armeni fino alla rivolta, alla quale l'esercito ottomano, affiancato da milizie irregolari curde, rispose assassinando migliaia di armeni e bruciandone i villaggi (1894).

Due anni dopo, probabilmente per ottenere visibilità internazionale, alcuni rivoluzionari armeni occuparono la banca ottomana a Istanbul. La reazione fu un pogrom anti-armeno da parte di turchi ottomani in cui persero la vita 50.000 armeni.

Nel periodo precedente la prima guerra mondiale all'impero ottomano era succeduto il governo dei «Giovani Turchi». Costoro temevano che gli armeni potessero allearsi coi russi, di cui erano nemici. Il 1909 registrò un eccidio di almeno 30.000 persone nella regione della Cilicia.
Nel 1915 alcuni battaglioni armeni dell'esercito russo cominciarono a reclutare fra le loro fila armeni che in precedenza avevano militato nell'esercito ottomano. Intanto l'esercito francese finanziava e armava a sua volta gli armeni, incitandoli alla rivolta contro il nascente potere repubblicano. Nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915 vennero eseguiti i primi arresti tra l'élite armena di Costantinopoli. L'operazione proseguì l'indomani e nei giorni seguenti. In un solo mese, più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e perfino delegati al Parlamento furono deportati verso l'interno dell'Anatolia e massacrati lungo la strada.
Arresti e deportazioni furono compiute in massima parte dai «Giovani Turchi». Nelle marce della morte, che coinvolsero 1.200.000 persone, centinaia di migliaia morirono per fame, malattia o sfinimento. Queste marce della morte furono organizzate con la supervisione di ufficiali dell'esercito tedesco in collegamento con l'esercito turco, secondo le alleanze ancora valide tra Germania e Impero Ottomano (e oggi con la Turchia) e si possono considerare come "prova generale" ante litteram delle piu' note marce ai danni dei deportati ebrei durante la seconda guerra mondiale. Altre centinaia di migliaia furono massacrate dalla milizia curda e dall'esercito turco. Le fotografie di Armin T. Wegner sono la testimonianza di quei fatti.

Malgrado le controversie storico-politiche, che saranno trattate nella sezione che segue, un ampio ventaglio di analisti concorda nel qualificare questo accadimento come il primo genocidio moderno, e soprattutto molte fonti occidentali enfatizzano la "scientifica" programmazione delle esecuzioni.

http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_armeno 




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Teodoro Wolf Ferrari


Teodoro nacque dal pittore August Wolf e da Emilia Ferrari e fu fratello del musicista Ermanno Wolf Ferrari.

Discepolo di Guglielmo Ciardi, Pietro Fragiacomo e Millo Bortoluzzi studiò all'Accademia di Venezia. Nel 1896 si recò a Monaco di Baviera dove soggiornò per qualche anno e dove entrò in contatto con il gruppo Die Scholle (un movimento culturale aperto a influenze innovative e in aperto scontro con la tradizione), con lo Jugendstil e con la scuola di Vienna.
Si apre così un periodo di continui viaggi tra Venezia e Monaco.
Nel 1902 partecipa all'esposizione internazionale per le arti decorative di Torino con un dipinto e un progetto di vetrata. A Venezia nel 1904 partecipa al concorso per il Manifesto del Grand'Hotel d'Italia.
Nel 1908 decora con Castagnaro e Genovesi il Caffè Santa Margherita e il salone del Grande Stabilimento Bagni al Lido di Venezia. Si lega al gruppo di ca' Pesaro di cui diventa uno degli esponenti più di spicco assieme a Vittorio Zecchin col quale collaborò nelle arti applicate e in particolare nel vetro per la ditta Barovier.

A partire dal 1910 partecipa alle Esposizioni Capesarine (esporrà quasi ininterrottamente fino al 1939). A Ca' Pesaro espone anche una interessante mostra personale con 52 opere, che sarà trasferita a Stoccolma e Hannover nel 1913.Nel 1913 e nel 1915 partecipa alle mostre della Secessione di Roma e nel 1912 e 1914 alla Biennale di Venezia, a cui parteciperà poi ininterrottamente dal 1920 al 1938. Nel 1919 fu tra i fondatori dell'Unione Giovani Artisti di Venezia.
Nel 1924 venne inviato da Vittorio Emanuele III in Libia dove dipinse una serie di 32 opere a olio su soggetti coloniali. Tornato in Italia Wolf Ferrari dirada i viaggi e la partecipazione a esposizioni nazionali e internazionali trascorrendo il resto della sua vita tra Venezia e San Zenone degli Ezzelini, dedicandosi a dipingere paesaggi.

http://it.wikipedia.org/wiki/Teodoro_Wolf_Ferrari





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Hugo Cabret


Ieri, insieme al mio ragazzo che mi accontenta sempre, ho visto l'ultimo film di Martin Scorsese (e Johnny Depp), "Hugo Cabret".

Hugo Cabret è un orfano, che vive segretamente tra le mura della stazione ferroviaria di Montparnasse a Parigi negli anni trenta. Del padre orologiaio conserva un automa rotto che si ostina a voler riparare. Con l'aiuto dell'eccentrica Isabelle scopre che l'automa conserva segreti che riportano a galla vicende del passato. Sono storie e ricordi che coinvolgono anche il padrino della ragazza, Georges Méliès. Questi si rivela essere uno dei più grandi autori della storia del cinema e che credeva di essere stato dimenticato da tutti.

Mi piace immaginare che il mondo sia un unico grande meccanismo. Sai, le macchine non hanno pezzi in più. Hanno esattamente il numero e il tipo di pezzi che servono. Così io penso che se il mondo è una grande macchina, io devo essere qui per qualche motivo. E anche tu!

http://it.wikipedia.org/wiki/Hugo_Cabret

Nel film si cita più volte uno dei più famosi film di Georges Méliès, "Viaggio sulla Luna".






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Buona Pasqua, Joyeuses Pâques, Happy Easter, Frohe Ostern

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Felix Blommestijn


Ho scoperto questo bravissimo grafico, Felix Blommestijn, che con poco fa dei lavori davvero interessanti. Il tutto in formato carta da gioco.
Guardatele.













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